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04.10.2016 - La locazione uso ufficio dell'immobile ad uso privato
Ho un appartamento da affittare a persona fisica con P.IVA, libero professionista.
L'appartamento è accatastato A/2 uso civile abitazione.
Posso redigergli un contratto uso civile abitazione inserendo la clausola che lo stesso può esercitare la professione?
In ossequio al principio di autonomia contrattuale potrebbe essere possibile procedere come indica Lei: stipulare un contratto ad uso civile inserendo una clausola in cui viene indicato che verrà utilizzato per attività professionale. Sarebbe opportuno l'inserimento di una clausola in cui il conduttore (in questo caso il libero professionista) dichiara di essere consapevole della destinazione d'uso dell'immobile che potrebbe causargli impedimenti.
Tutto questo per evitare da parte del conduttore sia la richiesta di risoluzione del contratto da parte, sia una possibile richiesta di risarcimento danni.
Tuttavia si segnala che questa modalità potrebbe presentare dei profili di illegittimità, messi in evidenza anche dalla Corte di Cassazione (sentenza numero 15489/2002) la quale ha sostenuto che la difformità fra la categoria catastale dichiarata e l'uso effettivo è inseribile tra i vizi che, escludendo o diminuendo in modo apprezzabile l'idoneità della cosa locata all'uso convenuto, può legittimamente portare alla risoluzione del contratto, a meno che il conduttore (la persona fisica con partita IVA), a conoscenza dell'inidoneità dell'immobile a realizzare il suo interesse, abbia accettato il rischio relativo all'impossibilità di utilizzarla. Si suggerisce quindi procedere con le volture catastali e stipulare successivamente un contratto di locazione commerciale della durata di sei anni, rinnovabili per altri sei.