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04.04.2016 - Italiani residenti all'estero: chi sono?
Risiedo all'estero, in un paese appartenente alla Comunità Europea, devo presentare la dichiarazione dei redditi?
Innanzi tutto cerchiamo di capire chi sono gli italiani residenti all'estero.
Sono considerati non residenti gli italianiche
non sono iscritti nelle anagrafi della popolazione residente per la maggior parte del periodo d’imposta, cioè per almeno 183 giorni (184 per gli anni bisestili);
non hanno nel territorio dello Stato italiano né il domicilio (sede principale di affari e interessi);
non hanno la residenza (dimora abituale).
Se manca anche una sola di queste condizioni i contribuenti interessati sono considerati residenti.
I non residenti che hanno prodotto redditi o possiedono beni in Italia sono tenuti a versare le imposte allo Stato italiano, salvo eccezioni previste da eventuali Convenzioni per evitare le doppie imposizioni stipulate tra lo Stato italiano e quello di residenza (l’elenco delle convenzioni stipulate dall’Italia è riportato al capitolo 5).
Tutti i cittadini italiani, ovunque siano nati (quindi anche gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana), che risiedono fuori dal territorio nazionale per più di un anno devono richiedere al proprio Comune la cancellazione dall’Anagrafe della popolazione residente (se residenti precedentemente in Italia) e conseguentemente il trasferimento nell’Anagrafe dei residenti all’estero (AIRE) del Comune italiano di origine o di ultima residenza prima dell’espatrio, entro tre mesi dall’arrivo nel paese estero (Legge n. 470/88).
Ci sono delle eccezioni:
trasferimento temporaneo, di durata non superiore all’anno;
dipendenti dello Stato inviati all’estero per motivi di servizio.
Attenzione: i residenti in un paese a fiscalità privilegiata si considerano “residenti”, salvo prova contraria. Saranno quindi tenuti a dimostrare che in Italia non hanno il centro dei propri interessi economici,familiari e personali. E’ ammesso qualunque mezzo di prova di natura documentale o dimostrativa, ad esempio l’iscrizione ed effettiva frequenza dei figli presso istituti scolastici o di formazione del Paese estero, lo svolgimento di un rapporto lavorativo a carattere continuativo, stipulato nello stesso paese estero, e così via..
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