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14.09.2015 - Contribuente minimo e acquisti di servizi dall'estero
Il contribuente minimo puo' acquistare servizi da un soggetto passivo di imposta di altro Stato membro o non membro dell'Unione Europea?
A questa domanda risponde, con la circolare n. 36e del 21 ottobre 2010, l'Agenzia delle Entrate, direttamente, per quanto riguarda gli acquisti all'interno dell'Unione Europea, indirettamente per quelli effettuati al di fuori di tale ambito.
Operatore “minimo” italiano IT1 che effettua acquisti di servizi presso un soggetto passivo di imposta di altro Stato membro: Considerata l’assenza di una espressa disposizione normativa ed alla luce del principio giuridico secondo il quale la tassazione degli scambi intracomunitari avviene per i beni nel Paese di destinazione del bene medesimo e per i servizi nel luogo di stabilimento del committente, si ritiene che si possano applicare i principi già esposti per il caso sub 1)[nt1]. Pertanto, IT1 riceve una prestazione territorialmente rilevante in Italia, integra la fattura ricevuta dal cedente estero con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta, non esercita il diritto a detrazione e compila l’elenco riepilogativo dei servizi ricevuti.
Integrare la fattura ricevuta significa versare, entro il 16 del mese successivo, l'importo dell'Iva risultante dall'integrazione
[np1] 1) Operatore “minimo” italiano IT1 che effettua acquisti intracomunitari di beni presso un soggetto passivo di imposta di altro Stato membro:
IT1 effettua l’acquisto intracomunitario, integra la fattura ricevuta dal cedente estero con l’indicazione dell’aliquota e dell’imposta, non esercita il diritto a detrazione e compila l’elenco riepilogativo degli acquisti intracomunitari. Infatti, IT1 risulta debitore dell’imposta nel territorio dello Stato in relazione agli acquisti intracomunitari effettuati (art. 1, comma 100, della legge n. 244 del 2007) e deve porre in essere i conseguenti adempimenti (art. 7, comma 1, lett. d, del D.M. 2 gennaio 2008).
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