Più o meno costrette a causa dei nefasti effetti della pandemia, o per semplice spirito imprenditoriale, molte persone stanno accarezzando l’idea di aprire un’attività autonoma.
La domanda ricorrente di chi intende mettersi in proprio è la seguente: “Quanto dovrei riuscire a fatturare, per arrivare ad una retribuzione dignitosa, tenendo conto degli esborsi previdenziali e fiscali ?”.
In primo luogo è necessario contattare lo Studio, per identificare con l'aiuto della Professionista il codice Ateco corrispondente all'attività che si intende intraprendere, e valutare qual è la più vantaggiosa tra le varie opzioni disponibili, dalle quali dipendono strettamente gli importi che andranno ad intaccare il reddito.
Individuato il codice attività corretto, l’aspirante imprenditore può richiedere l’attivazione del Simulatore Reddituale online, dedicato al regime dei forfetari e parte integrante della consulenza, tramite il quale sarà possibile visualizzare il prospetto dei costi da sostenere ed una previsione di massima del reddito netto realizzabile a seconda del fatturato previsto.
Qualunque sia la motivazione che induce una persona a considerare l'avvio di un'attività imprenditoriale, se non si ha nessuna esperienza in merito, è inevitabile non possedere le competenze necessarie per districarsi nelle innumerevoli opzioni.
Una volta presa la decisione di “mettersi in proprio”, è importante valutare i costi connessi misurandoli attentamente per analizzare con consapevolezza le spese alle quali si dovrà far fronte, e l'ammontare del fatturato necessario per ottenere il reddito previsto.
Un altro parametro da considerare è la complessità della normativa fiscale, attraverso la quale è necessario farsi guidare da un professionista serio e preparato, che analizzi attentamente con il Cliente tutti i parametri indispensabili per decidere quale forma d'impresa adottare, in base alle sue specifiche esigenze, al tipo di attività che desidera intraprendere ed all'eventuale presenza di soci.
Il dottore commercialista, valutate tutte le variabili in gioco, saprà indicare le soluzioni più adatte, illustrando al Cliente costi, benefici ed inevitabili lati negativi delle varie opzioni possibili.
Una volta analizzate tutte la variabili e scelta la soluzione più adatta, il professionista si interfaccia con tutti gli enti coinvolti nella creazione e gestione di un'impresa (Camera di Commercio, INPS, INAIL, Comune, Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Dogane), espletando tutte le procedure che, con l'informatizzazione della Pubblica Amministrazione, sono realizzabili esclusivamente in via telematica.
Dopo l'avvio dell'impresa, si occupa della tenuta delle scritture contabili obbligatorie e della gestione dei beni ammortizzabili, della redazione del bilancio d'esercizio, della compilazione dei moduli di versamento, delle dichiarazioni dei redditi societari e personali.
A richiesta può redigere il Business Plan, ovvero un documento contenente l'idea imprenditoriale e le strategie per realizzarla, aiutando l'imprenditore a valutare in modo consapevole i punti di forza, le capacità e le debolezze del progetto.
Può fornire una valutazione d'azienda, per avere un valore di partenza dal quale avviare la trattativa di un eventuale acquisto o cessione, ed assistere il Cliente nell'acquisto o cessione di quote societarie.
Ma l'operato del professionista non spazia solo nel campo contabile: tra le attività di sua competenza rientrano amministrazione di beni, perizie, valutazioni e pareri, revisioni contabili, componimenti amichevoli, consulenza contrattuale, successioni ereditarie.
Roma, 9 dic. (Adnkronos/Labitalia) - Prysmian è un fornitore globale di soluzioni per cavi, leader nella transizione energetica e nella trasformazione digitale. La strategia di Prysmian è perfettamente allineata con i principali driver di mercato mentre sviluppa soluzioni innovative e sostenibili per cavi resilienti e ad alte prestazioni per i segmenti dei trasporti, delle reti elettriche, dell’elettrificazione e delle soluzioni digitali. Prysmian è una società pubblica quotata alla borsa italiana, con quasi 150 anni di esperienza, circa 33.000 dipendenti, 109 siti produttivi e 27 centri di ricerca e sviluppo in più di 50 paesi, e con un fatturato di oltre 15 miliardi di euro nel 2023.
“Siamo leader nella nostra industry e se vogliamo rimanere ai vertici del mercato dobbiamo avere una spinta continua verso l’innovazione. Questo riguarda anche il nostro sistema Erp presente in tutti i nostri siti produttivi e che gestisce l’80% del nostro fatturato e delle transazioni commerciali, rendendo quindi fondamentale concentrare anche in questo ambito le migliori evoluzioni tecnologiche”, ha dichiarato Giovanni Cauteruccio, cio e cdo di Prysmian. “Inoltre, siamo molto interessati agli sviluppi legati all’intelligenza artificiale generativa che Sap integra nelle sue soluzioni, in particolare ai vantaggi che l’Ai generativa può portare in termini di usability, con la possibilità di interrogare il copilot Joule su ogni istanza di business e che rappresenta sicuramente un game changer nell’utilizzabilità di un sistema Sap”, ha continuato.
Tra i principali fattori che hanno determinato il passaggio a Rise with Sap il primo è l’armonizzazione del sistema. I cambiamenti tecnologici permettono oggi a Prysmian di riuscire a condurre esami e analisi in tempi più rapidi, usando la stessa transazione custom o standard testata in un paese anche nelle altre sedi del Gruppo. In questo modo l’azienda riesce a ottimizzare i test e avere un sistema operante e armonizzato a livello globale.
Un altro elemento decisivo è stata la possibilità di implementare l’intero progetto con il supporto del team customer services & delivery di Sap Italia. “È stato un bel lavoro di sinergia, con il nostro team IT che ha offerto una profonda conoscenza dei processi e delle soluzioni, dove tutti i passaggi tecnologici sono stati concordati ed effettuati in collaborazione con SAP, mentre i processi e le funzionalità sono stati gestiti internamente da noi. Questo è stato un altro punto di forza, perché ci ha permesso oltre che di ridurre i costi del progetto, anche di essere più rapidi nelle decisioni”, ha commentato Cauteruccio.
Ulteriore aspetto fondamentale che ha determinato la velocità e la riuscita del progetto è legato a una valutazione anticipata e ponderata dei possibili rischi dovuti a un duplice passaggio che bisognava effettuare contestualmente: migrazione del datacenter su infrastruttura Aws e upgrade di release dei sistemi Sap. “Abbiamo fatto tutte le valutazioni del caso, e dopo aver constatato che l’upgrade non sarebbe stato eccessivamente impattante nonostante i diversi cambiamenti che avrebbe generato sui processi, ci siamo convinti che in quattro mesi avremmo portato a termine questo progetto. E per quanto sappiamo che i rischi zero non esistono, abbiamo comunque operato sulla base di un rischio ben ponderato”, ha spiegato Cauteruccio.
“Abbiamo portato tutta la nostra esperienza e professionalità affinché questo importante percorso di migrazione al cloud e di aggiornamento della tecnologia Sap da parte di Prysmian avvenisse nel migliore dei modi”, ha dichiarato Carla Masperi, amministratore delegato di Sap Italia. “Il progetto è uno dei primi del suo genere nel nostro Paese: abbiamo garantito l’aggiornamento e il passaggio in un’unica istanza sul cloud delle soluzioni Sap s/4hana, sap advanced planning and optimization, sap treasury and risk management e sap bw/4hana, con un approccio che ha permesso di raggiungere il go-live in tempi molto ristretti, garantendo sia il successo tecnico che l’allineamento con gli obiettivi di business e di trasformazione digitale del cliente”, ha continuato.
Tra gli sviluppi attesi da Prysmian, che si accompagnano al costante aggiornamento delle soluzioni, alla piena scalabilità garantita dal passaggio al cloud e alla predisposizione verso una costante innovazione, un ruolo importante lo riveste l’utilizzo dell’AI generativa e del copilot Joule per migliorare l’approccio ai dati nei 26 use case indentificati dall’azienda per elevato impatto sul business e sull’operatività delle persone, partendo dai 100 scenari di AI generativa offerti da SAP. Il go-live di Joule in Prysmian è avvenuto lo scorso novembre.
“L’intelligenza artificiale sarà un boost importante per la nostra nuova business strategy Connect to Lead, attraverso la quale puntiamo a rafforzare la leadership di mercato, sfruttando la nostra capillare presenza geografica, l’ampia gamma di offerta di prodotti, le importanti partnership con i clienti, le nostre persone e il forte impegno per la sostenibilità e l’innovazione. L’obiettivo è cogliere le opportunità offerte dalle nuove tendenze di mercato che stanno plasmando l’industria dei cavi elettrici, ponendoci come enabler principale della transizione energetica e della trasformazione digitale”, ha commentato Cauteruccio. “Una strategia che implica però una transizione del Gruppo, da puro produttore di cavi ad azienda a fornitore di soluzioni sia in ambito energetico che di telecomunicazione. In questa transizione ovviamente l’IT e la digitalizzazione sono fondamentali, perché vuol dire utilizzare al meglio i dati e sfruttare al massimo l’automazione”.
“In Sap, riteniamo che la prossima frontiera dell'Ai vada oltre le isolate efficienze e consista nell'unificare senza soluzione di continuità persone, dati e processi per creare valore per il business e amplificare l'impatto dei risultati”, ha concluso Masperi. “Prysmian potrà ora sfruttare la potenza di Joule e degli agenti AI autonomi e collaborativi, integrati nel copilota, che abbattono i silos, migliorano la collaborazione interfunzionale e consentono di risolvere sfide multiformi in un modo che gli strumenti di produttività isolati non possono eguagliare”.
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