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E’ tempo di spending review, ma aprire una pizzeria da asporto può offrire ancora qualche opportunità di lavoro. Si rinuncia al ristorante tradizionale, ma non alla pizza. Perché da asporto?
Gli investimenti iniziali sono più modesti,
la potenziale clientela piu’ampia,
non sono necessari particolari requisiti.
Abbiamo già avuto modo di indagare quali sono le fasi preliminari per l’apertura di un’attività nell’intervento dedicato all’apertura di un negozio di alimentari
Rivediamoli in concreto adattandoli alla pizzeria da asporto.
PRIMO PASSO
Come sempre stabilire come si vuole operare: imprenditore individuale, impresa familiare, società? Attenzione i costi di apertura e di gestione previdenziale sono diversi a seconda della soluzione adottata.
SECONDO PASSO
Iscrizione presso il Registro delle Imprese.
TERZO PASSO
Segnalazione certificata inizio attività produttiva ad effetto immediato con la compilazione del
MODELLO A se di tratta di un nuovo negozio o della sua trasformazione e delle schede tecniche 1 e 2
MODELLO B se si tratta di un subentro in un’attività esistente e della scheda tecnica 2
presso il Comune, avvalendosi del "SUAP telematico"
REQUISITI
Per aprire una pizzeria bisogna… saper fare le pizze. Oppure assumere qualcuno che sia in grado di farlo. La prima soluzione è piu’ economica. La seconda richiede maggiori risorse: pagamento di stipendi,contributi sociali e previdenziali,intervento di un consulente del lavoro.
Opportuna comunque una visita agli uffici comunali competenti per verificare l’esistenza di specifiche ed ulteriori richieste.
CORSO HACCP
L'HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points, letteralmente «Analisi del Pericolo e Punti Critici di Controllo») è un sistema che previene i pericoli di contaminazione alimentare. Esso si basa sul monitoraggio dei punti della lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione sia di natura biologica che chimica o fisica. È sistematico ed ha basi scientifiche. La sua finalità è quella di individuare ed analizzare pericoli e mettere a punto sistemi adatti per il loro controllo (inteso nell'accezione di "regolazione"). E’ necessaria la frequenza di un corso per l’ottenimento di un attestato che certifiche che le operazioni svolte nella pizzeria rispettano gli standards prevista dall'HACCP.
GESTIONE PREVIDENZIALE ED ASSISTENZIALE
Iscrizione Inps alla gestione artigiani e commercianti. Per l’anno 2012 i contributi da versare sono dettagliatamente indicati dall’INPS nella circolare n. 24 del 8 febbraio 2013. E’ importante tenere presente che l’INPS, per i commercianti, prevede il versamento di un contributo fisso annuale (da versare in rate trimestrali) considerando un reddito minimo di € 15.357,00. Significa che anche se il reddito è inferiore a questo limite il contributo Inps è comunque dovuto.
Artigiani
Commercianti
titolari di qualunque età e coadiuvanti / coadiutori di età superiore ai 21 anni
3.347,59 (3.340,15 IVS + 7,44 maternità)
3.361,41 (3.353,97 IVS + 7,44 maternità)
coadiuvanti / coadiutori di età non superiore ai 21 anni
2.886,88 (2.879,44 IVS + 7,44 maternità)
2.900,70 (2.893,26 IVS + 7,44 maternità)
In sintesi, per la parte che ci interessa, i contributi dovuti dagli artigiani (tale è l’imprenditore che personalmente produce le pizze) sono pari ad euro 3.347,59 da versare in rate trimestrali di euro 840,35 alle seguenti scadenze.
16 febbraio
16 maggio
20 agosto
16 novembre
Quindi, anche per questa attività, stimando con attenzione costi e ricavi è possibile, anche in tempi di crisi, ottenere un reddito dignitoso.
Nel muovere i primi passi è opportuna l’assistenza di un consulente specializzato.