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13.04.2014 - Tre passi per aprire una piccola impresa edìle

Nonostante il periodo di crisi, con l'approssimarsi della bella stagione, grazie alle agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizia, nel campo edìle possono presentarsi buone occasioni di lavoro. Prendiamo lo spunto dal video della Camera di commercio di Milano. Solo uno spunto: infatti il protagonista del video, anche se giovane è titolare di un impresa che esercita la propria attività in grande. Ma dice una cosa importante: il lavoro è complesso e variamente diversificato. Ed è in questa diversità che vale la pena di pensare ad un'attività, anche modesta,in questo campo. Sono tante le attività che possono essere esercitate da un impresa edile: costruzioni e ristrutturazione di case, edifici ad uso privato e aziendale, costruzione di strade, ferrovie e ponti.

Fatto il bilancio delle proprie competenza è bene individuare in quale ambito si vuole operare:pubblico o privato? Con appalti a proprio rischio o come subappaltatori?

PRIMO PASSO

Come sempre stabilire come si vuole operare: imprenditore individuale, impresa familiare, società?

SECONDO PASSO

Iscrizione presso il Registro delle Imprese o l'Albo Artigiani tramite la comunicazione unica

TERZO PASSO

Individuazione del regime fiscale più idoneo. Se si pensa di non fatturare più di 30.000 euro, e si è scelta l'impresa individuale, è consigliabile il regime minimi con il quale si versa un'imposta fissa sul reddito (ricavi – costi) pari al 5%, con adempimenti fiscali e dichiarativi molto ridotti. Se si pensa di superare tale limite è bene consigliarsi con un professionista di fiducia, affinché elabori una previsione del carico fiscale.

REQUISITI

Saper costruire! Non servono altri requisiti

GESTIONE PREVIDENZIALE ED ASSISTENZIALE

Attenzione! Non deve essere sottovalutato il peso dei contributi previdenziali. Infatti per questo tipo di attività è obbligatoria l'iscrizione Inps alla gestione artigiani e commercianti. Per l’anno 2014 i contributi da versare sono dettagliatamente indicati dall’INPS nella circolare n. 19 del 4 febbraio 2014. E’ importante tenere presente che l’INPS, per i commercianti, prevede il versamento di un contributo fisso annuale (da versare in rate trimestrali) considerando un reddito minimo di € 15.357,00. Significa che anche se il reddito è inferiore a questo limite il contributo Inps è comunque dovuto.

Artigiani Commercianti
titolari di qualunque età e coadiuvanti / coadiutori di età superiore ai 21 anni 3.451,99 (3.444,55 IVS + 7,44 maternità) 3.465,96 (3.458,52 IVS + 7,44 maternità
coadiuvanti / coadiutori di età non superiore ai 21 2.986,51 (2.979,07 IVS + 7,44 maternità) 3.000,48 (2.993,04 IVS + 7,44 maternità))

In sintesi, per la parte che ci interessa, i contributi dovuti dagli artigiani (qualora si abbiano i requisiti per tale iscrizione) sono pari ad euro 3.465,96 da versare in rate trimestrali di euro 866,49 alle seguenti scadenze.

16 febbraio

16 maggio

20 agosto

16 novembre


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