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10.06.2013 - Mantenere la partita Iva (Parte seconda)
Nel primo intervento si determinava, a fronte di un reddito di €30.000, il carico dell'IRPEF e dell'IRAP.
Ma il professionista segnalerà al proprio assistito che una cospicua parte del reddito dovrà essere versata all'INPS.
Vediamo in quale misura.
Si ricorda che stiamo prendendo in considerazione un reddito di impresa sottoposto a tassazione ordinaria.
L'INPS richiede, per tutti i redditi di impresa, l'iscrizione obbligatoria alla Gestione Artigiani e Commercianti.
Bisogna tenere ben presente che l'INPS richiede un contributo fisso pari ad €3.361,47 considerando, per l'anno 2013, un reddito minimo annuo pari ad €15.357,00.
Si, avete capito bene: che guadagniate €15.357,00 oppure €0, all'INPS, per la vostra pensione futura, dovrete sempre versare €3.361,47, suddiviso in quattro "comode" rate trimestrali.
Superata questa boa il contributo previdenziale diventa una percentuale del reddito: 21,84% per un reddito fino ad €45.530.
Poiché siamo nella fascia reddituale sotto analisi, procediamo con lo sviluppo del calcolo. (Maggiori informazioni sulla circolare INPS n.24 dell'8-02-2013).
INPS
REDDITO
FISSO
21,84%
22,84%
TOTALE
fino a 15.357 €
3,361,41 €
fino a 30.000 €
3.198,03 €
TOTALI
3,361,41 €
3.198,03 €
6.659,44 €
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